Eurach Research
ScienceBlogs
Home

Disabilità e linguaggio: quali parole usare oggi?

1
1
Disabilità e linguaggio: quali parole usare oggi?
Un libro aperto scritto in Braille, simbolo dell'accesso alla conoscenza e dell’abbattimento delle barriereCredit: pexels.com | Thirdman | All rights reserved

I termini utilizzati per riferirsi alla disabilità sono cambiati nel tempo, riflesso di profonde trasformazioni culturali e sociali. Questo percorso di cambiamento ha trovato un'importante conferma con il recente Decreto Legislativo n. 62/2024, che ha sancito l’adozione di un linguaggio rispettoso della dignità e dei diritti delle persone con disabilità.

Fino a pochi decenni fa, espressioni come "minorato" o "cerebroleso" erano comunemente impiegate, sia nel linguaggio comune sia in quello normativo, per descrivere le persone con disabilità. Sebbene derivassero da un contesto medico-scientifico, con il tempo sono state ritenute inadeguate, poiché percepite sempre più frequentemente come offensive e portatrici di stereotipi stigmatizzanti.

Anche termini introdotti successivamente come "portatore di handicap" o "persona handicappata" hanno incontrato un destino simile. Diffusamente utilizzati fino agli anni Novanta del secolo scorso, questi termini trovavano spazio anche all’interno di testi normativi. Emblematica a questo proposito la Legge quadro 104 del 1992, che regolamenta “l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.” Il loro uso, tuttavia, ha progressivamente perso legittimità, poiché associato a una visione della disabilità come condizione intrinsecamente limitante o inferiore.

Un cambiamento radicale è arrivato con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, approvata nel 2006, che ha ridefinito il concetto stesso di disabilità. La Convenzione supera l'idea tradizionale di disabilità come caratteristica individuale legata a una patologia o a una menomazione, proponendo invece una visione dinamica: la disabilità è il risultato dell’interazione tra le persone e le barriere, fisiche, culturali o sociali, che ostacolano la loro piena partecipazione alla vita collettiva.

La nuova prospettiva ha avuto un impatto profondo anche sul linguaggio. La Convenzione incoraggia l’uso dell’espressione “persona con disabilità”, che mette al centro l’individuo e non la sua condizione. Tale scelta linguistica diventa simbolo di un rispetto più autentico, che riconosce il valore intrinseco di ogni individuo.

In Italia, questo approccio è stato recepito dal Decreto Legislativo 62/2024, che adotta formalmente il termine “persona con disabilità” nel linguaggio giuridico. Il decreto non si limita a modificare le parole: promuove un cambiamento culturale, incoraggiando una visione della disabilità non come limite, ma come condizione superabile attraverso politiche inclusive e l’abbattimento delle barriere.

Questo provvedimento rappresenta un passo importante verso una società più attenta e inclusiva. Riconosce che le parole possono influenzare il nostro modo di pensare e, di conseguenza, il modo in cui interagiamo con gli altri. Parlare della disabilità usando termini che valorizzano la dignità individuale è fondamentale per costruire una società più equa, inclusiva e consapevole.

Isabella Stanizzi

Isabella Stanizzi

Isabella Stanizzi si occupa di terminologia giuridica e comparazione giuridica. È interessata agli aspetti legati all’evoluzione della lingua del diritto.

Tags

  • Ask a Linguist

Citation

https://doi.org/10.57708/bymsd4innt4kwry0ral2kpw
Stanizzi, I. Disabilità e linguaggio: quali parole usare oggi? https://doi.org/10.57708/BYMSD4INNT4KWRY0RAL2KPW
Related Post
Sordo o son desto?
connecting-the-dots

Sordo o son desto?

Chiara VettoriChiara Vettori
Die Rolle der Vereine in der Südtiroler Gesellschaft: Interview mit Pepi Ploner
connecting-the-dots

Die Rolle der Vereine in der Südtiroler Gesellschaft: Interview mit Pepi Ploner

name
name
Die Rolle der Vereine in der Südtiroler Gesellschaft: Interview mit Georg Simeoni
connecting-the-dots

Die Rolle der Vereine in der Südtiroler Gesellschaft: Interview mit Georg Simeoni

name
name

Science Shots Eurac Research Newsletter

Get your monthly dose of our best science stories and upcoming events.

Choose language
Eurac Research logo

Eurac Research is a private research center based in Bolzano (South Tyrol) with researchers from a wide variety of scientific fields who come from all over the globe. Together, through scientific knowledge and research, they share the goal of shaping the future.

No Woman No Panel

What we do

Our research addresses the greatest challenges facing us in the future: people need health, energy, well-functioning political and social systems and an intact environment. These are complex questions, and we are seeking the answers in the interaction between many different disciplines. [About us](/en/about-us-eurac-research)

WORK WITH US

Except where otherwise noted, content on this site is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International license.