Gli esempi potrebbero essere infiniti. Analizzando in tempo reale grandi quantità di dati, l’intelligenza artificiale permette di semplificare e accelerare i processi amministrativi. Chatbot sui siti delle amministrazioni comunali possono rispondere a domande sui servizi pubblici agevolando l’accesso alle informazioni. In ambito sanitario l’intelligenza artificiale permetterebbe di migliorare la diagnosi, suggerire terapie su misura e monitorare i pazienti da remoto, coordinando meglio i vari servizi e quindi riducendo i costi. Sul piatto della bilancia pesano però anche i rischi legati all’uso dell’IA. Un grande tema è quello della discriminazione perché gli algoritmi imparano in base ai dati con cui sono stati allenati, per cui se alcune categorie di persone sono sottorappresentate, lo saranno ancora di più perché il pregiudizio si amplifica. Questi aspetti verranno discussi venerdì 28 febbraio 2025 nel corso della conferenza “Intelligenza artificiale: sfide per la pubblica amministrazione e il diritto” a cui partecipano rappresentanti del mondo della ricerca e della pubblica amministrazione. In particolare ci si soffermerà sull’applicazione dell’IA in ambito sanitario attraverso l’esperienza della provincia di Trento – che sta promuovendo un processo di digitalizzazione per ottimizzare e personalizzare i servizi di diagnostica – e del Baden Württemberg che considera l’IA un elemento decisivo per la prevenzione e la cura. In Baden Württemberg, inoltre, l’amministrazione pubblica ha sviluppato un proprio sistema di IA chiamato F13.

La conferenza, organizzata da Eurac Research in collaborazione con la Fondazione Friedrich Ebert, si terrà in tedesco e in italiano con traduzione simultanea. L’incontro è aperto a tutte le persone interessate e la partecipazione è gratuita.
È possibile partecipare anche online tramite Zoom. È necessaria la registrazione all’indirizzo: https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_0cDGqEo0QYqx0rvoChqiNA#/registration