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Aree Rurali e Partecipazione: Cosa Cercare?

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Aree Rurali e Partecipazione: Cosa Cercare?
Aree Rurali e Partecipazione: Cosa Cercare?Credit: Nico Becker Pexels | All rights reserved

Nelle aree rurali, i piccoli progetti di sensibilizzazione della comunità sono per lo più avviati con fondi dell'Unione Europea. La partecipazione nella comunità si basa dunque sull'impegno dei residenti in iniziative volte a promuovere la crescita e a valorizzare le risorse. Questi sforzi cercano di motivare i residenti a partecipare attivamente alla vita pubblica, incoraggiando l'interazione sociale, lo sviluppo del territorio e la crescita locale attraverso la partecipazione politica. La gamma più ristretta di argomenti presi in considerazione, così come la minore complessità delle questioni, dovrebbero ridurre i costi delle risorse per la partecipazione, consentendo a cittadini con diversi sfondi educativi e con diverse competenze civiche di partecipare.

Nell'ultimo anno ho condotto interviste in diverse aree rurali di Piemonte, Lazio e Campania con immigrati (con e senza cittadinanza italiana), ecclesiastici, politici e organizzazioni della società civile (OSC). L'obiettivo era capire se nelle aree ad alta densità di immigrati essi partecipano politicamente al livello locale e se e come la loro partecipazione è favorita dalle autorità locali.

Candidatura e Consigli Comunali

Sebbene i cittadini di origine comunitaria abbiano il diritto di votare e candidarsi alle elezioni comunali, su nove comuni solo tre avevano una persona immigrata (ciascuno) interessata a questo tipo di partecipazione. Due di questi sono stati eletti, mentre uno non lo è stato. Una delle due elette, tuttavia, ha lasciato l'incarico relativamente presto perché non aveva calcolato quanto impegno avrebbe richiesto. Non sono state riscontrate altre forme di partecipazione istituzionalizzata, dato che nessuno dei comuni ha istituito un consiglio per gli immigrati.

Ciò che va sottolineato a questo proposito è il Paese di origine delle persone attive nelle forme di partecipazione istituzionalizzate nelle aree rurali. Infatti, l'unico gruppo attivo in questo settore è quello dei rumeni. Su nove comunità rurali, tre avevano cittadini rumeni candidati al consiglio comunale. Dalle interviste emerge che la vicinanza linguistica (ad esempio, il rumeno è una lingua romanza) è stata la chiave della maggiore partecipazione politica di questi cittadini. Ciò sarebbe in linea con le ricerche che dimostrano che la vicinanza linguistica facilita la partecipazione. Questo dato è interessante perché i rumeni non sono la comunità che risiede da più tempo nell'area, che sarebbe quella degli albanesi. Secondo la letteratura, la durata del soggiorno influenza i modelli di partecipazione e più a lungo si risiede in un certo territorio, più ci si interessa di politica. Tuttavia, nelle nove aree rurali questo non è stato rilevato come modello, poiché gli albanesi non sono stati attivi nella partecipazione politica convenzionale, ma solo in quella non convenzionale e civica.

Volontariato per la comunità

Il volontariato, invece, è la forza trainante della partecipazione degli immigrati nelle aree rurali. Sebbene le aree oggetto della ricerca siano molto diverse in termini di profili socio-economici, livello di sviluppo e disponibilità di risorse finanziarie, il denominatore comune è l'essere attivi nel volontariato. Naturalmente, ci sono differenze strutturali; cioè, alcuni comuni hanno infrastrutture meglio organizzate, mentre altri no. Ad esempio, uno dei comuni ha aperto uno sportello informativo dove gli immigrati che arrivano sul territorio possono recarsi per chiedere informazioni su documenti, lavoro e altre questioni. Gli immigrati residenti che vogliono rendersi utili alla comunità vi svolgono attività di volontariato. Questo è un esempio di partecipazione più strutturata in un'area di elevato status socioeconomico. Se guardiamo alle aree più disagiate, il volontariato si concretizza nell'aiutare a organizzare qualsiasi tipo di evento o iniziativa che si svolge nel comune, come feste e fiere. Alcuni comuni, di propria iniziativa e non supportati da progetti regionali o statali, organizzano festival interculturali finalizzati all'integrazione. In queste occasioni, persone di origini diverse partecipano all'organizzazione di vari stand in cui vengono cucinati piatti tipici o viene eseguita musica tradizionale.

Le chiese come spazio di partecipazione (politica)

Un altro pilastro per la partecipazione degli immigrati è la chiesa locale. Essa funge da perno per il volontariato e le feste di paese. Ad esempio, il pastore di una chiesa locale ha aperto un rifugio per gli immigrati che attraversano il confine con la Francia, gestito dalla chiesa stessa. Molti immigrati residenti fanno volontariato, cucinando, raccogliendo vestiti o spiegando i rischi del viaggio. Durante la pandemia, la chiesa ha organizzato pasti per i bisognosi, spesso anziani, e molti immigrati hanno partecipato. Interessante è anche il coinvolgimento di persone di diverse confessioni nelle iniziative della chiesa. In tutte e nove le comunità, sacerdoti e immigrati hanno confermato che le persone, indipendentemente dalla loro religione, partecipano attivamente alle iniziative della chiesa per il bene della comunità e dell'integrazione.

Il ruolo delle reti sociali

L'intensità della partecipazione politica è correlata alla forza delle relazioni sociali in una comunità, come confermato dalle ricerche esistenti. In tutte le comunità studiate, la fiducia negli immigrati ha giocato un ruolo cruciale sia nella partecipazione che nell'integrazione. Molti intervistati hanno sottolineato che “conoscono tutti nella comunità” o che “la gente sa che siamo brave persone”. La fiducia è testimoniata anche dalla presenza multigenerazionale: “Abbiamo comprato una casa, i miei figli sono stati battezzati e ora hanno comprato una casa qui. Ora ho dei nipoti nati qui”. Emerge chiaramente il desiderio di affermarsi e di conquistare la fiducia della popolazione locale. Le reti sociali sono particolarmente importanti nella partecipazione istituzionalizzata. Le persone intervistate hanno raccontato di essere state scelte dal sindaco per i loro legami sociali e la loro reputazione. I sindaci confermano di preferire candidati con aziende consolidate e radici profonde nella comunità, piuttosto che nel luogo di origine.

Osservazioni conclusive

La partecipazione degli immigrati nell'Italia rurale presenta un quadro complesso e ricco di sfumature. Le tradizionali forme di partecipazione istituzionalizzate sono sottoutilizzate, mentre le vie di partecipazione non istituzionalizzate e civiche, come il volontariato, sono prominenti. La chiesa locale svolge un ruolo significativo, fungendo da fulcro per le attività di volontariato e le connessioni sociali, favorendo l'impegno degli immigrati. Le reti sociali e la fiducia sono cruciali nel plasmare la partecipazione politica, evidenziando l'importanza di essere percepiti come affidabili e di avere radici profonde nella comunità. Questi risultati mettono in discussione le narrazioni della partecipazione politica incentrate sulle città, sostenendo una prospettiva più ampia che includa le dinamiche uniche degli ambienti rurali. La partecipazione politica si dimostra un mosaico plasmato dalla vicinanza culturale, dalla fiducia e dai legami comunitari.

DISCLAIMER: Questo blog è uscito in versione integrale a maggio 2024 su ECMI Minorities Blog.

Giorgia Zogu

Giorgia Zogu

Giorgia Zogu is a Researcher at Eurac Research's Center for Migration and Diversity, focusing on the political participation of immigrants in rural Italian communities. Her PhD project examines how rural areas in Piedmont, Lazio, and Campania shape civic and political engagement for people with migration backgrounds. She is particularly interested in the intersection of ethnicity and political participation, as well as neighborhood and geographic effects. Her other research interests include local elections and the role of media outlets.

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