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Istituto per le energie rinnovabili - News & Events - Circolarità ed edilizia: una sfida possibile in Alto Adige

16 dicembre 24

Circolarità ed edilizia: una sfida possibile in Alto Adige

Il nuovo report “Economia circolare, costruzioni e sostenibilità sociale” analizza sfide e opportunità della transizione verso un modello circolare in Alto Adige.

    L’industria edilizia europea contribuisce al 38% delle emissioni di CO2 e al 55% dei rifiuti prodotti nell’Unione Europea. Decarbonizzare il settore delle costruzioni è una sfida necessaria per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica al 2050 previsti dall’European Green Deal. L’economia circolare offre nuove prospettive per ripensare i modelli di produzione, consumo e rigenerazione di materiali e risorse nel settore dell’edilizia, generando opportunità d’innovazione e impresa con ricadute positive sull’occupazione e la sostenibilità.

    Come possiamo quindi accelerare la transizione verso la circolarità nel settore delle costruzioni in Alto Adige? Quali opportunità e benefici sociali può portare un’economia circolare sul territorio altoatesino?

    Il report “Economia circolare, costruzioni e sostenibilità sociale” suggerisce sette raccomandazioni indirizzate alla Provincia di Bolzano e alle aziende del territorio per rendere il settore delle costruzioni in Alto Adige più circolare.

    Il documento è frutto del workshop “Economia circolare, costruzioni e sostenibilità sociale” tenutosi il 2 ottobre al NOI Techpark di Bolzano, che ha coinvolto oltre 40 rappresentanti di autorità locali, aziende, imprese sociali, cooperative e centri di ricerca dell’Alto Adige. L’incontro tra attori diversi ha stimolato un confronto multi-prospettico sul tema, offrendo una panoramica della complessità insita nella trasformazione del settore delle costruzioni secondo principi di circolarità tra cui riuso, recupero, riciclo e ricondizionamento.

    Varie le barriere emerse, tra cui la cultura aziendale e dei consumatori, le normative legate ai rifiuti da costruzione, le complessità tecniche, la mancanza di vantaggio economico e la mancanza di una rete tra gli stakeholder del settore. Da un lato, i consumatori finali preferiscono il “nuovo” al recuperato e al riciclato, mentre dall’altro la “mentalità” aziendale, soprattutto in questo settore, tende a prediligere il “business as usual” anziché la sperimentazione di nuove tecniche costruttive che prevedono il riutilizzo o il recupero di materiali lungo il ciclo di vita di edifici e infrastrutture. Le normative attuali, nella loro complessità, pongono numerosi limiti al reimpiego di materiali di recupero, prediligendo l’impiego di materiali nuovi a garanzia delle prestazioni tecniche e di durabilità delle infrastrutture. Al contempo, non esiste una rete locale strutturata che connetta i vari attori del settore per sostenere e incentivare le aziende specializzate nel disassemblaggio, recupero e stoccaggio dei materiali di seconda mano. Infine, ad oggi per le aziende produttrici, non vi è un chiaro vantaggio nel proporre soluzioni circolari a discapito di quelle tradizionali.

    Quali azioni può mettere in campo l’Alto Adige/Sudtirol per favorire la transizione verso un modello circolare?

    Sette le raccomandazioni raccolte dai partecipanti del workshop, specchio delle esigenze e delle opportunità che possono essere realizzate sul territorio:

    1. Istituire una “Task force” provinciale sull’Economia Circolare nel settore delle costruzioni
    2. Promuovere il ruolo della pubblica amministrazione come modello virtuoso per l’Economia Circolare
    3. Adottare politiche locali per supportare l’espansione dell’Economia Circolare, promuovendo il riutilizzo dei materiali e penalizzando l’uso di materie prime
    4. Sviluppare nuove competenze e opportunità di formazione per i professionisti del settore edilizio
    5. Incoraggiare una nuova cultura e percezione dei materiali di seconda mano attraverso campagne, eventi e laboratori di upcycling e riutilizzo urbano
    6. Promuovere la creazione di spazi di urban mining per favorire il riutilizzo pratico dei materiali e componenti da costruzione
    7. Creare nuove certificazioni per edifici/componenti circolari e passaporti per edifici circolari

    Azioni concrete che sottolineano l’importanza di unire gli stakeholder per promuovere e monitorare le iniziative e i progressi, e la necessità di un approccio multi-laterale per supportare la transizione verso un’economia circolare.

    A dare slancio a questi obiettivi vi sono alcune delle realtà che già operano sull’economia circolare del settore edile in Alto Adige e Tirolo: Revytalize, con sede a Innsbruck, è una piattaforma online per sfruttare il potenziale di risorse non utilizzate degli edifici esistenti. REX è un centro di stoccaggio per materiali usati con sede a Bressanone, mentre OEW è un’associazione che si occupa di sostenibilità e, tra le altre attività, organizza i repair cafés. Lato aziende produttrici, vi sono alcuni esempi di virtuosismo che spingono verso soluzioni tecnologiche circolari, quali ad esempio il sistema Holzius che elimina collanti a favore di sistemi ad incastro nella realizzazione delle pareti di nuovi edifici.

    Acknowledgments


    L’evento e il report sono stati realizzati nell’ambito del progetto interregionale ATTENTION ed il progetto europeo ECLECTIC, gestiti da Eurac Research.

    ECLECTIC è stato finanziato da Formas, FCT, LMT e MUR nell'ambito del partenariato Driving Urban Transitions, cofinanziato dall'Unione Europea.

    ATTENTION è stato finanziato dal programma Interreg Italia-Austria, cofinanziato dall’Unione Europea.

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