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Circolarità ed edilizia: una sfida possibile in Alto Adige
Il nuovo report “Economia circolare, costruzioni e sostenibilità sociale” analizza sfide e opportunità della transizione verso un modello circolare in Alto Adige.
L’industria edilizia europea contribuisce al 38% delle emissioni di CO2 e al 55% dei rifiuti prodotti nell’Unione Europea. Decarbonizzare il settore delle costruzioni è una sfida necessaria per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica al 2050 previsti dall’European Green Deal. L’economia circolare offre nuove prospettive per ripensare i modelli di produzione, consumo e rigenerazione di materiali e risorse nel settore dell’edilizia, generando opportunità d’innovazione e impresa con ricadute positive sull’occupazione e la sostenibilità.
Come possiamo quindi accelerare la transizione verso la circolarità nel settore delle costruzioni in Alto Adige? Quali opportunità e benefici sociali può portare un’economia circolare sul territorio altoatesino?
Il report “Economia circolare, costruzioni e sostenibilità sociale” suggerisce sette raccomandazioni indirizzate alla Provincia di Bolzano e alle aziende del territorio per rendere il settore delle costruzioni in Alto Adige più circolare.
Il documento è frutto del workshop “Economia circolare, costruzioni e sostenibilità sociale” tenutosi il 2 ottobre al NOI Techpark di Bolzano, che ha coinvolto oltre 40 rappresentanti di autorità locali, aziende, imprese sociali, cooperative e centri di ricerca dell’Alto Adige. L’incontro tra attori diversi ha stimolato un confronto multi-prospettico sul tema, offrendo una panoramica della complessità insita nella trasformazione del settore delle costruzioni secondo principi di circolarità tra cui riuso, recupero, riciclo e ricondizionamento.
Varie le barriere emerse, tra cui la cultura aziendale e dei consumatori, le normative legate ai rifiuti da costruzione, le complessità tecniche, la mancanza di vantaggio economico e la mancanza di una rete tra gli stakeholder del settore. Da un lato, i consumatori finali preferiscono il “nuovo” al recuperato e al riciclato, mentre dall’altro la “mentalità” aziendale, soprattutto in questo settore, tende a prediligere il “business as usual” anziché la sperimentazione di nuove tecniche costruttive che prevedono il riutilizzo o il recupero di materiali lungo il ciclo di vita di edifici e infrastrutture. Le normative attuali, nella loro complessità, pongono numerosi limiti al reimpiego di materiali di recupero, prediligendo l’impiego di materiali nuovi a garanzia delle prestazioni tecniche e di durabilità delle infrastrutture. Al contempo, non esiste una rete locale strutturata che connetta i vari attori del settore per sostenere e incentivare le aziende specializzate nel disassemblaggio, recupero e stoccaggio dei materiali di seconda mano. Infine, ad oggi per le aziende produttrici, non vi è un chiaro vantaggio nel proporre soluzioni circolari a discapito di quelle tradizionali.
Quali azioni può mettere in campo l’Alto Adige/Sudtirol per favorire la transizione verso un modello circolare?
Sette le raccomandazioni raccolte dai partecipanti del workshop, specchio delle esigenze e delle opportunità che possono essere realizzate sul territorio:
- Istituire una “Task force” provinciale sull’Economia Circolare nel settore delle costruzioni
- Promuovere il ruolo della pubblica amministrazione come modello virtuoso per l’Economia Circolare
- Adottare politiche locali per supportare l’espansione dell’Economia Circolare, promuovendo il riutilizzo dei materiali e penalizzando l’uso di materie prime
- Sviluppare nuove competenze e opportunità di formazione per i professionisti del settore edilizio
- Incoraggiare una nuova cultura e percezione dei materiali di seconda mano attraverso campagne, eventi e laboratori di upcycling e riutilizzo urbano
- Promuovere la creazione di spazi di urban mining per favorire il riutilizzo pratico dei materiali e componenti da costruzione
- Creare nuove certificazioni per edifici/componenti circolari e passaporti per edifici circolari
Azioni concrete che sottolineano l’importanza di unire gli stakeholder per promuovere e monitorare le iniziative e i progressi, e la necessità di un approccio multi-laterale per supportare la transizione verso un’economia circolare.
A dare slancio a questi obiettivi vi sono alcune delle realtà che già operano sull’economia circolare del settore edile in Alto Adige e Tirolo: Revytalize, con sede a Innsbruck, è una piattaforma online per sfruttare il potenziale di risorse non utilizzate degli edifici esistenti. REX è un centro di stoccaggio per materiali usati con sede a Bressanone, mentre OEW è un’associazione che si occupa di sostenibilità e, tra le altre attività, organizza i repair cafés. Lato aziende produttrici, vi sono alcuni esempi di virtuosismo che spingono verso soluzioni tecnologiche circolari, quali ad esempio il sistema Holzius che elimina collanti a favore di sistemi ad incastro nella realizzazione delle pareti di nuovi edifici.
Acknowledgments
L’evento e il report sono stati realizzati nell’ambito del progetto interregionale ATTENTION ed il progetto europeo ECLECTIC, gestiti da Eurac Research.
ECLECTIC è stato finanziato da Formas, FCT, LMT e MUR nell'ambito del partenariato Driving Urban Transitions, cofinanziato dall'Unione Europea.
ATTENTION è stato finanziato dal programma Interreg Italia-Austria, cofinanziato dall’Unione Europea.