Dinamica collettiva, arte e sensibilità ambientale
Trovare un metodo alternativo – è questo che interessa il signor Othmar Malleier. Classe 1961, nella vita ha esercitato varie professioni: litografo, giardiniere, guida ai giardini Trauttmansdorf di Merano e, da quando è andato in pensione, contadino autodidatta. Impressioni di un incontro e di una passeggiata dedicati all’importanza dell’educazione alla sostenibilità.
Durante il nostro incontro ci confessa che di norma i suoi progetti sono a breve termine, dal momento che vengono realizzati nel giro di circa tre settimane. Tuttavia, negli ultimi tempi si è lanciato in alcune iniziative che vanno ben oltre questo orizzonte temporale. È il caso del progetto Das Wunder von Lana, nato dalla sua convinzione che il mondo dell’agricoltura biologica non debba coinvolgere solo un numero ristretto di agricoltori, ma che abbia il potenziale per costituire una valida alternativa all’agricoltura convenzionale e diventare una forma di coltivazione praticabile su un territorio più ampio. Nella visione di questo progetto, la cittadina di Lana diventa un modello esportabile in tutto l’Alto Adige: qui si possono testare su piccola scala le trasformazioni che potranno in seguito essere estese a tutta la provincia di Bolzano.
Il tipo di agricoltura che sogna Othmar Malleier va oltre la monocultura ed è caratterizzato da maggiore sostenibilità: “Molti contadini stanno iniziando a rivalutare l’impatto delle esportazioni, ma solo perché i costi del trasporto sono fortemente aumentati. Da quasi vent’anni marchi come Bioland o Demeter chiedono di avere una visione a 360 gradi del bilancio delle emissioni e dell’inquinamento”. Il “miracolo” (Wunder in tedesco) di Lana passa anche dalle piccole cose: nell’immaginario di Othmar il meleto dovrebbe essere un’oasi di biodiversità ricca di fiori, erba non tagliata e rami secchi che possono offrire riparo agli insetti. I fiori inoltre danno un bel tocco di colore. “Basta solo gettare qualche seme alla fine di un filare e lasciar fare alla natura”. Attorno ad uno dei suoi meleti crescono piante poco comuni come il ciliegio corniola, il mini-kiwi e l´aronia.
Il secondo progetto di cui ci parla è ancora più ambizioso, sia in termini di pianificazione che di risultati attesi. Si tratta di un percorso artistico, enogastronomico ed ambientale che sarà visitabile nei campi attorno a Lana da aprile ad ottobre 2023. Il nome ufficiale è Agro Flower Art, Othmar lo chiama “la mostra”.
Non partiamo dal presupposto che noi facciamo le cose meglio degli altri. Non vogliamo far passare il messaggio che “si fa così.
Othmar Malleier
Agro Flower Art vuole usare l’arte come strumento di comunicazione universale e coinvolgente. L’evento prevede la partecipazione di artisti che lavoreranno alla produzione di opere d’arte legate ai 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’ONU. Per promuovere la mobilità sostenibile non sarà possibile accedere ai luoghi della mostra con l’auto, ma solo a piedi o in bicicletta. L’obiettivo fondamentale è quello di aprire un laboratorio di discussione per creare consapevolezza sulla necessità di elaborare insieme delle strategie future per agricoltura e turismo. Non esiste, infatti, una soluzione unica per tutti: la strada sarà diversa per ognuno, ognuno dovrà pensare per sé.
I due progetti sono legati tra di loro. La mostra fornirà una piattaforma per dare visibilità a “Das Wunder von Lana”. Insieme i due progetti possono catturare l’interesse dei cittadini e coinvolgere anche la classe politica per cercare di aumentare la sostenibilità in Alto Adige. “La mano pubblica è intervenuta nel settore dell’edilizia, con misure che obbligano a scelte sostenibili coloro che decidono di costruire una casa nuova. Qualcosa di simile potrebbe succedere anche in altri settori” dice Othmar.
Credo che fare agricoltura in modo sostenibile possa educare la popolazione ad un comportamento rispettoso dell’ambiente e verso le altre persone. Vale anche per il turismo, il binomio agricoltura e turismo è imprescindibile.
Othmar Malleier
Diffondere modelli virtuosi e invitare le persone a fare anche a casa quello che hanno visto quando erano in vacanza. Ecco un altro valore aggiunto della sostenibilità: un’agricoltura che educa alla biodiversità, un turismo che propone esempi di risparmio energetico. I progetti di Othmar si basano sulla cosiddetta citizen science, cioè il contributo alla scienza da parte di persone che non provengono dal mondo della ricerca, ma che fanno aumentare la conoscenza su un particolare fenomeno attraverso la partecipazione collettiva. Questa dinamica è più che mai necessaria se vogliamo trasformare agricoltura e turismo in fonti di sostenibilità ed educazione ambientale.
Un particolare ringraziamento ad Alessia Mambrin che ha partecipato all’incontro e ha contribuito alla redazione di questo testo.
Politiche di sostenibilità in Alto Adige
Negli ultimi anni il tema della sostenibilità è stato al centro di alcune politiche introdotte dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Ecco le principali:
Piano Clima Alto Adige 2040 (2022) Patto di Sostenibilità (2021) Documento strategico "Everyday for future - Insieme per la sostenibilità" (2021) Piano strategico per l’agricoltura dell’Alto Adige 2030 (2021) Innovazione e Ricerca Alto Adige 2030 - Smart Specialisation Strategy (RIS3) (2021)
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