Bolzano in prima linea per prevenire la violenza di genere: il rilancio della rete cittadina

La violenza di genere è un problema strutturale della nostra società. A Bolzano, la rete cittadina contro la violenza lavora per sensibilizzare la comunità e per attuare azioni efficaci di prevenzione e contrasto, creando sinergie e sviluppando collaborazione tra istituzioni e società civile.
24 novembre 2024. Domenica mattina di freddo pungente. Mentre la città si sveglia, l’area intorno al Museion brulica di centinaia di persone di ogni età che portano una maglietta rossa: sta per partire la corsa “Talk less Do more”, manifestazione sportiva non competitiva per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza contro le donne.* Giunta alla sua undicesima edizione, la corsa è ormai un appuntamento atteso, al quale ogni anno partecipano non solo donne, ma anche tanti uomini e un buon numero di bambine e bambini e di studentesse e studenti delle Scuole superiori. Oltre alla Città di Bolzano, hanno contribuito all’iniziativa numerose associazioni della rete cittadina contro la violenza sulle donne. Il messaggio è chiaro: il problema di contrastare la violenza di genere non riguarda solo le donne, ma l’intera società.
A Bolzano sono tante e varie le iniziative che nel 2024 si sono svolte tra novembre e dicembre, a testimoniare la diffusione capillare e la continuità d’azione delle realtà impegnate nella lotta contro la violenza sulle donne. Tra le tante manifestazioni aperte alla cittadinanza, presentazioni di libri dedicati al tema della violenza di genere e della prospettiva delle donne, incontri nelle scuole, letture artistiche e discussioni con esperti, testimoni e attivisti, come Gino Cecchettin. L’impegno della rete cittadina sulla violenza contro le donne non si è limitato alla Giornata Internazionale del 25 novembre né ai 16 giorni di attivismo voluti dalle Nazioni Unite, ma prosegue 365 giorni all’anno. La rete è uno strumento di coordinamento creato dal Comune di Bolzano nel 2009 e che in questi mesi attraversa una fase di rilancio, attraverso l’attuazione del progetto “Comunità in Rete contro la violenza di genere”, che mira a migliorare la qualità delle azioni antiviolenza e a promuovere azioni integrate di prevenzione e sensibilizzazione. La rete comprende servizi e associazioni che operano sul territorio per prevenire, monitorare e contrastare la violenza sulle donne. Secondo Stefano Santoro, Direttore dell’Ufficio Famiglia Donna Gioventù e Promozione sociale del Comune di Bolzano e responsabile del progetto: “La rete cittadina si è profondamente trasformata nella direzione di una rete di servizi prima ancora che di persone. È fondamentale delineare buone prassi operative all'interno di una ragnatela dai mille nodi e dalle molteplici criticità. Una rete efficiente, trasparente e virtuosa che possa dare una risposta significativa ed efficace alle donne vittima di violenza. Questa la strada intrapresa e l'obiettivo che l'amministrazione comunale si è dato e che assieme agli oltre trenta servizi cittadini si vuole raggiungere”.
Il progetto viene realizzato con i finanziamenti ottenuti attraverso la partecipazione a un bando promosso nel 2022 dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. La proposta bolzanina prevede un programma articolato di attività volte a migliorare l’integrazione tra i servizi di supporto alle vittime di violenza, informare e sensibilizzare la cittadinanza e a diffondere buone pratiche per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere. Avendo ottenuto il massimo punteggio dalla commissione valutatrice, il progetto è quindi passato alla fase operativa.
Tra le tante attività che sono state realizzate nel corso del progetto “Comunità in rete contro la violenza di genere”, l’istituzione di nuovi “Punti sicuri per donne”, presidi ospitati da esercizi pubblici e privati che possono accogliere e aiutare concretamente donne che vivono situazioni di pericolo. Per fare ciò, commercianti, esercenti e farmacisti/e che hanno aderito hanno partecipato a una formazione tenuta dalle operatrici del centro antiviolenza GEA. All’iniziativa hanno già aderito 35 attività di Bolzano e le richieste aumentano, anche in provincia.
Sono stati inoltre avviati dei percorsi di formazione curati dalle operatrici di GEA dedicati a target specifici: un training per 50 rappresentanti delle forze dell’ordine e un altro per assistenti sociali. Nel corso del 2025 verranno coinvolti nella formazione anche insegnanti e dirigenti scolastici e personale educativo dei centri giovanili. Il progetto prevede anche una serie di incontri di intravisione e analisi della filiera per analizzare le dinamiche di collaborazione tra i servizi, discutendo nella rete le criticità e indicando possibili soluzioni.
Per quanto riguarda l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul problema della violenza di genere, saranno prodotti nel corso del progetto materiali audiovisivi per presentare e promuovere le diverse attività, oltre a un podcast sul tema del femminicidio e una app che faciliti l’accesso a informazioni e strumenti utili offerte dai servizi che compongono la rete. Tante anche le occasioni socio-culturali che hanno anche una funzione di sensibilizzazione, come la corsa cittadina o la creazione partecipativa dei manifesti per la campagna antiviolenza.
La referente del progetto, Lucia Rizzieri, chiarisce come funziona la rete: “Si tratta di uno strumento di coordinamento flessibile che vede il Comune come capofila; la funzione principale è quella di facilitare – attraverso incontri partecipati regolari – la comunicazione e la cooperazione tra i servizi e le associazioni che operano nella nostra città per combattere e prevenire la violenza di genere”. Il gruppo operativo della rete che si occupa dell’implementazione del progetto – che comprende, oltre al Comune, l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano, La Strada – Der Weg ONLUS, l’associazione GEA che gestisce il centro antiviolenza e la Casa degli alloggi protetti del KFS ODV – lavorano già da tempo alla definizione di strategie, azioni e interventi integrati e pluridisciplinari, attivando e perfezionando sinergie con i tanti attori che si occupano di tutelare e promuovere i diritti delle donne e delle minoranze di genere sul territorio.
Chi lavora nella rete, come Lucia, sa bene che il progetto è ambizioso e presenta delle sfide: “In particolare, lavoriamo per trovare un linguaggio comune tra tutti i servizi, premessa necessaria per migliorare la comunicazione tra questi. Si tratta di un obiettivo prioritario, perché l’accuratezza e tempestività nella condivisione delle informazioni sono cruciali per poter fare un buon lavoro di supporto alle persone vittime di violenza. Siamo anche consapevoli del fatto che le nostre azioni non sono fini a sé stesse, ma devono ispirare una rete sempre più allargata che possa promuovere nel tessuto delle nostre società un cambiamento culturale verso la reale parità di genere”.
- *La corsa “Talk less, do more” è un’iniziativa organizzata da Comune di Bolzano e comitato locale UISP (con il supporto della Provincia Autonoma di Bolzano e dell’Azienda Servizi Sociali).

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