Se intendiamo l'etica come il "clima di idee" che ci circonda e ci dà suggerimenti su come modellare le nostre vite (Simon Blackburn), non è lontano nel pensiero dall'ambiente fisico e dalla questione di come possiamo assumerci la responsabilità della nostra sopravvivenza. La crisi ecologica globale, che non può più essere spiegata, rende necessari modi di pensare allargati. Il filosofo Hans Jonas ha parlato di "etica planetaria" già nel 1979 nel suo libro "Il principio di responsabilità". L'etica digitale riprende questo e riflette su come le persone possono anche plasmare la digitalizzazione in modo globalmente sostenibile - in altre parole, come la tecnologia digitale può essere progettata in modo tale da consumare meno risorse e contribuire così a una "buona vita" sulla terra per tutti. Il filosofo Ernst Bloch avrebbe parlato qui del "principio della speranza" - ma anche del fatto che dobbiamo iniziare con il cambiamento. Ciò che oggi sembra ancora un'utopia può essere la realtà di domani. Come può essere la sostenibilità in una società digitale? Quali impulsi fornisce la trasformazione digitale alla politica climatica, al business sostenibile e alla giustizia globale? Cosa significa questo per il campo dell'intelligenza artificiale, per esempio? Che aspetto ha attualmente il consumo di risorse nel presente digitale? Come fanno le aziende ad accogliere le richieste di sostenibilità poste in questo modo?

Relatori provenienti dal mondo accademico e dalla pratica commerciale esploreranno queste domande chiave e inviteranno il pubblico a discutere e riflettere insieme. Nell'ambito della conferenza, sarà presentato per la 18esima volta il META Media Ethics Award, con il quale saranno premiati da una giuria di studenti i contributi giornalistici eccezionali sul tema "Tecnologia e sostenibilità".

Intervengono gli oratori: Harald Welzer, Sarah Spiekermann, Tilman Santarius, Kyle Devine und Maria Elizabeth Hofvenschioeld