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Center for Advanced Studies - News & Events - Il vigilius sensus 2022 sulla sensibilità

25 gennaio 23

Il vigilius sensus 2022 sulla sensibilità

In uno scenario stimolante a ben 1500 metri di altezza, il vigilius mountain resorts è stato teatro di dibattiti sulla sensibilità e sulla suscettibilità moderna. Come relatrice principale è stata invitata la filosofa tedesca Svenja Flaßpöhler.

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Credit: vigilius mountain resort | All rights reserved

In occasione dell’evento vigilius sensus, esperti in diversi ambiti si incontrano una volta all’anno al vigilius mountain resort per discutere insieme di temi sociali di attualità. Dopo la pausa dovuta al Covid-19 si è sentita l’esigenza di rilanciare, finalmente, l’evento. Questa edizione ha visto Svenja Flaßpöhler, filosofa e caporedattrice di “Philosophie Magazin”, parlare della crescente suscettibilità del Sé e della società.

Secondo Alexis de Tocqueville, quanto più una società è equa tanto più è sviluppata la sensibilità alle disuguaglianze ancora esistenti e alle ferite che queste provocano. In occasione del vigilius sensus 2022, centrato sul tema della sensibilità, Svenja Flaßpöhler è partita proprio da questo paradosso. L’autrice si occupa da molto di questioni attuali e controverse, legate ad esempio al movimento “MeToo” e alla cancel culture. Nella sua ultima opera, che sta per essere pubblicata anche in italiano con il titolo “Sensibili. La suscettibilità moderna”, fornisce uno spunto di riflessione sulla progressiva sensibilizzazione della società moderna.

Se fino a poco fa, secondo la filosofa, vigeva l’assunto di uomini bianchi e anziani che si “spartivano la torta”, a quello stesso banchetto partecipiamo ora tutti. Mentre era del tutto prevedibile che ne conseguissero tensioni, ora per Flaßpöhler bisogna iniziare a occuparsene. L’autrice osserva poi criticamente che “ci aspettiamo di essere sempre più tutelati dalla società e abbiamo paura di superare i limiti di sopportazione degli altri. Stiamo in pratica riducendo al minimo i limiti di quanto è ragionevolmente sopportabile, ma questo ci priva della possibilità di esercitare la resilienza”. Se la resilienza coincide proprio con la capacità di affrontare le crisi, evitarle permanentemente finisce per ostacolare questo processo. È necessaria dunque una sensibilità legata al contesto, prosegue l’autrice, che poi in sostanza distingue tra due tipi di sensibilità: la suscettibilità come forma di sensibilità passiva, che si palesa spesso in esternazioni di irritabilità, e la suscettibilità come forma di sensibilità attiva, che si esprime nell’empatia e nell’immedesimazione con l’altro.

Secondo l’autrice in molti dibattiti attuali, come quelli emersi con il movimento “MeToo”, si richiede una presa di posizione sulla base di un’empatia estremizzata, mentre le opinioni non allineate vengono screditate come “disumane”. Eppure una prospettiva puramente empatica finisce per ostacolare posizioni critiche più obiettive. Si tratta di un atteggiamento fondamentale per raggiungere un buon grado di consenso da parte della società sociale, mentre la cosiddetta società “corazzata” è per Flaßpöhler controproducente; avere opinioni dissenzienti infatti richiede coraggio. Per la filosofa è dunque chiaro che resilienza e sostenibilità sono sorelle, perché “la resilienza racchiude in sé la sensibilità”: l’una e l’altra sono necessarie per affrontare le sfide future.

Tavola rotonda con esperte ed esperti di arte, cultura, educazione, economia e scienza

Nel corso della tavola rotonda che ha seguito l’intervento di Flaßpöhler sono state poi trattate le molteplici forme e manifestazioni della sensibilità. Alla discussione hanno preso parte Magdalena Maria Messner (direttrice del Messner Mountain Museum), Manuela Kerer (compositrice), Siglinde Doblander (responsabile presso la Ripartizione pedagogica della Direzione Istruzione e Formazione tedesca dell’ambito della valorizzazione del talento e delle eccellenze), Hannes Obermair (storico) e Ulrich Ladurner (ideatore di vigilius sensus, direttore e fondatore della Dr. Schär srl. e proprietario del vigilius mountain resort). Ha moderato la discussione Harald Pechlaner, direttore del Center for Advanced Studies di Eurac Research.

“Anche dopo che la pandemia si era attenuata, ho notato un grande senso di insicurezza sia tra i visitatori che tra il personale del museo”, racconta Magdalena Messner. Questa percezione è tuttora presente, prosegue la direttrice, così come la sensazione generale di essere travolti dagli eventi. Prima della pandemia non era ad esempio quasi mai capitato che tra i visitatori in fila si creasse un’atmosfera di nervosismo; ora accade invece con più frequenza. Se infine per Messner non si dovrebbe assumere che questo periodo non abbia lasciato tracce, bisogna però cercare di cogliere meglio le esigenze delle persone.

Manuela Kerer, compositrice dell’opera “Toteis”, parlando di sensibilità e arte aggiunge che “la musica è l’arte più sensibile. Non ha bisogno di parole per trasmettere messaggi forti”. Attraverso la musica si può infatti fare esperienza degli stati d’animo più disparati, non solo di quelli belli e piacevoli. Kerer si definisce inoltre una compositrice politica ed è convinta che arte e cultura siano lo specchio della società: è loro dovere assumersi perciò precise responsabilità.

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Credit: Eurac Research

Credit: Eurac Research

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Credit: vigilius mountain resort | All rights reserved

Credit: Eurac Research

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L’apertura al cambiamento è estremamente importante, ha sottolineato poi Hannes Obermair. In quanto storico e progettista museale si trova costantemente ad affrontare questioni delicate, soprattutto nel caso di esposizioni su altre culture. Questa attività richiede una grande sensibilità e consapevolezza, anche nel riconoscere quella che spesso è una posizione di privilegio.

Siglinde Doblander ha parlato invece dell’essere dotati di grande sensibilità e talento. Il potenziale individuale e la crescita personale possono scaturire sia da impulsi interiori sia da stimoli esterni. Questo, per Doblander, non è però possibile senza dialogo; inoltre possono verificarsi situazioni critiche in cui il potenziale di una persona finisce per ritorcerglisi contro. Non esiste un gene dell’intelligenza, ma una predisposizione di base che dev’essere incentivata, conclude l’esperta.

Secondo Ulrich Ladurner la sensibilità, insieme alla lungimiranza, è una qualità necessaria anche nelle aziende: permette infatti di andare controcorrente, sviluppare e promuovere attivamente il potenziale individuale. Ha inoltre una funzione affine anche in ambiti culturali e artistici.

Vigilius sensus

Vigilius sensus si propone come piattaforma per discutere di questioni rilevanti per il futuro collocandole in un contesto regionale e globale. Il vigilius mountain resort, grazie alla sua atmosfera speciale, facilita un dibattito di ampio respiro su importanti questioni sociali con la distanza necessaria.

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