“La probabilità di sopravvivenza triplica se intervengono i compagni di escursione”
Eurac Research e l’Istituto svizzero WSL per lo studio della neve e delle valanghe hanno analizzato quarant’anni di dati sulle valanghe: grazie ai soccorsi più rapidi è aumentata la percentuale di chi si salva, ma il tempo di sopravvivenza sotto la neve si è accorciato
Negli ultimi quarant’anni la percentuale di persone sopravvissute agli incidenti da valanga è aumentata del dieci per cento, con una netta riduzione del tempo di seppellimento. Tuttavia un nuovo studio mostra, sulla base di dati raccolti in Svizzera, che il lasso di tempo in cui la probabilità di sopravvivenza è più alta è diminuito da 18 a dieci minuti, presumibilmente perché è cambiata la densità della neve. Il primo soccorso da parte delle persone che partecipano alla escursione diventa dunque cruciale. I risultati dello studio condotto da Eurac Research e dall’Istituto svizzero WSL per lo studio della neve e delle valanghe sono stati pubblicati ieri su “JAMA Network Open”, rinomato mensile dell’American Medical Association.
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